memoria ricordi 1024x760
Condividi:

“…Che cosa resta incrostato/ nel cavo della memoria…”

(Montale, Realismo non magico, da SATURA )

Ci vorrebbero voragini, crateri profondissimi per incamerare ( e custodire) i ricordi di un’intera esistenza; e ci vorrebbe un meccanismo biologico che impedisse ai neuroni , con gli anni, di collassare, di implodere lasciando amnesie sempre più estese e pervasive. Si finisce perciò spesso col dimenticare ( anche in assenza di patologie specifiche delle funzioni cognitive e mnemoniche ) gran parte di tutto ciò che abbiamo vissuto : volti che abbiamo incontrato, persone con cui abbiamo scherzato o giocato, provvisori compagni di viaggio, passioni che abbiamo coltivato, dolori che abbiamo sofferto, oggetti che abbiamo idolatrato e amato visceralmente; tutta una teoria di cose, di sentimenti e di persone da cui, in uno specifico frangente della nostra vita, facevamo dipendere il nostro benessere psico-fisico; non abbastanza importanti, tuttavia, se spesso si è finito con l’averli dimenticati, marginalizzati, espunti dalla lista dei nostri ricordi. Sono poche le cose che, prendendo in prestito i versi di Montale, restano “incrostate nel cavo della memoria”, a dispetto dell’affastellarsi delle stagioni, della tagliola del decadimento fisico, dell’ecatombe dei neuroni : il primo giorno di scuola, il primo bacio, il primo amplesso, il primo pianto consapevole, il giorno in cui si è preso coscienza dell’ineluttabilità della morte, ogni amore vissuto, la laurea, il matrimonio, l’abbraccio di una madre, lo sguardo di un padre, il primo sorriso di un figlio, la visione del mare, il tormento d’un dolore, ogni notte stellata, il lunare candore del cielo.Sono poche, e tenacemente avvinte alla parte di noi più oscura e profonda, in quella magmatica e indefinita zona dove custodiamo, come in un tabernacolo, le nostre emozioni, i nostri sbagli, gli affetti più veri, i sogni. E dove, ogni tanto ripeschiamo, per gioco del caso o per necessità, una qualche segreta felicità.

 2,102 Visite totali

Condividi: