Ci sono notizie così drammaticamente sconfortanti che l’unica speranza abita nella possibilità che non siano vere. Da qualche giorno, sui social media, fa capolino la foto di una donna, Daniela Carrasco, trovata morta il 20 ottobre scorso. Si tratta di una foto particolarissima perché ritrae la giovane trentaseienne, diventata simbolo delle proteste in Cile, in un abito da clown e con il viso truccato alla maniera del pagliaccio. L’artista cilena, nota come El Mimo, è stata rinvenuta impiccata ad una recinzione del parco André Jarlan, nel comune di Pedro Aguirre Cerda, alla periferia di Santiago del Cile. Si tratterebbe di una vera e propria esposizione di cadavere, un monito ai manifestanti che da oltre un mese assediano la capitale cilena per protestare contro le inefficienze del sistema sanitario il caro vita e l’approvazione della legge sull’aumento del biglietto della metropolitana di Santiago nell’ora di punta. Il presidente Piñera ha risposto con il dispiegamento dell’esercito, l’introduzione del coprifuoco. Il risultato? Violenze, morti e centinaia di feriti durante le rappresaglie, tanto da costringere Amnesty International ad una nota in cui si parla apertamente di torture, maltrattamenti e dell’uso di una forza non necessaria da parte dei carabineros durante le manifestazioni. Quello che più sorprende di tutta questa storia è l’accusa della rete di attrici cilene che sostiene che Daniela sia sta prelevata dalle forze di polizia il 19 ottobre a meno di ventiquattro ore del suo ritrovamento. Ad un calabrese non può non venir in mente una celebre aria di Ruggero Leoncavallo, Montaltese di adozione, che invita a tramutare in lazzi lo spasmo ed il pianto, in una smorfia il dolore. Ridi, continua a ridere, Daniela, ridi del tuo amore infranto, ridi del duol che ti avvelena il cor! Ridi: una risata li seppellirà!
Buona domenica a tutti.
Francesco Gallo
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Letteratura e teatro sono il suo mondo, il suo elemento naturale come il mare lo è per il capitano Achab e per la sfuggente Moby Dick.
Già co-fondatore di Aprustum – realtà culturale molto attiva nel territorio calabrese sia nel campo del teatro di tradizione che in quello contemporaneo – è stato presidente dell’Associazione C.R.E.A. di Sassuolo. Nei suoi anni modenesi, oltre a dedicarsi alla riapertura e la direzione artistica del Teatro Temple, ha organizzato il Premio Ronzinante e collaborato con diverse case editrice per l’edizione di libri dedicati ai bambini e alla disabilità. Ha prodotto con diversi enti ed associazioni spettacoli teatrali, cortometraggi e varie iniziative nel settore della formazione.
In passato ha creato e gestito la Libreria “Moby Dick”, piccolo spazio per grandi opere. Attualmente è il Presidente dell’associazione di promozione sociale Menodiunterzo ed insegna Italiano e Storia al Fermi di Castrovillari.