Condividi:

… Maurizio Sarri, tecnico della Juventus sotto mira di tifosi e addetti ai lavori calcistici a causa del gioco non esaltante dei bianconeri, ha fatto incavolare Poste Italiane.
Nel corso dell’ultima conferenza stampa, Sarri aveva, parola più parola meno, dichiarato che se non avesse voluto essere sotto esame avrebbe fatto domanda per un lavoro alle Poste. A stretto giro di… posta è giunta la replica dell’azienda: «Da noi gli esami ci sono eccome. Sarri venga a vedere di persona in una delle nostre 15 mila sedi operative». In un Paese culturalmente e psicologicamente incline alle baruffe chiozzotte – in assenza, sembrerebbe, di cose più serie a cui badare – l’improvviso, rumoroso battibecco non desta sorpresa. E scoppia puntuale, a riprova da un lato che gli sportivi raramente la fanno nel vasino ogni qualvolta provano a staccarsi dai soliti cliché – si pensi al Buffon di certe esuberanze giovanili –, e dall’altra che le aziende moderne non si fermano neppure davanti al principale divertimento nazionale, non si fanno impressionare neppure di fronte alla radice quadrata di un 4-3-1-2 o a un rarefatto 4-3-2-1, tanto per dare i numeri. Sempreché non sia lecito dubitare, specie da parte di uno sportivo aduso al merito, di nuovi cliché affermati a colpi di astuti slogan, del tipo: le aziende italiane sono più efficienti che pria, le Poste fanno le poste e basta, i nostri concorsi sono trasparenti e a prova di raccomandazione, etc. etc. Anche perché non è la prima volta che talune “sedi operative” dell’azienda sono oggetto di critiche in merito all’efficienza dei servizi erogati. Come a prova di critiche non è lo spogliatoio, si dice infuocato, della Juventus anche per via di certe vittorie del team di Sarri, decise, pare, più dal talento dei noti geniacci che dalla fattura sopraffina del gioco di squadra. Colpa gravissima all’approssimarsi dei riti carnascialeschi.
In questi incroci fatali da che parte sta la ragione? Mah! Però quando la disputa è di così modesta taglia, la ragione si comporta spesso come l’Arlecchino della famosa commedia goldoniana. E serve, indifferente, due padroni…

 (a.f.)

 4,664 Visite totali

Condividi: