tribunale minori sei
Condividi:

Sempre più minori (pure in Calabria) tolti alle famiglie dai giudici. Risposta cercasi: è giusto separare i pargoli da padri e madri?

Troppe cure ai figli disabili. E i giudici tolgono i bimbi ai genitori.
L’ultima parola spetterà al Tribunale minorile, interpellato con ricorso d’urgenza. Ma la decisione della Procura di Gorizia fa discutere comunque. Non mancando di sollevare polemiche per la scelta di allontanare dalla famiglia d’origine due fanciulli, l’uno di 12 l’altro di 7 anni. Il motivo? Eccesso di zelo medico nei riguardi dei pargoli. Per gli inquirenti vittime di una malattia indotta dalle pressanti preoccupazioni dei genitori, secondo una ricostruzione che fa però a pugni con quanto accertato da un paio di istituti sanitari.
Il caso riaccende i riflettori sui minori fuori famiglia. Che in Italia nessuno sa con certezza quanti siano, ad oggi. Lo ha ammesso candidamente il sottosegretario alle politiche sociali, Francesca Biondelli, comparendo in audizione lo scorso novembre davanti alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, presieduta da Michela Brambilla.
I dati più aggiornati, risalenti al 2012, riferiscono di 14.194 infradiciottenni in affido familiare e di altri 14.255 in comunità. Le cronache, invece, dicono molto delle ragioni per le quali spesso si attiva la misura dell’allontanamento, pure prevista come extrema ratio.

genitori figli

Nella casistica affiora così la vicenda d’una madre e d’un padre di Bolzano che nel 2014 si videro strappare il figlioletto di 9 anni. Era iperattivo: chiesero aiuto ai servizi sociali e quelli misero in moto la procedura per il trasferimento in comunità. Ad Ancona, non più tardi di 6 mesi fa, il Tribunale ha sospeso la responsabilità genitoriale di una coppia vegana, la cui volontà di nutrire le bambine seguendo i canoni della dieta fruttariana era ritenuta pregiudizievole: meglio lasciarle coi nonni onnivori. Niente patria potestà neppure per i mafiosi: negli ultimi 3 anni in Calabria sono stati una trentina gli adolescenti staccati da nuclei familiari in odor di ‘ndrangheta.
«Chi critica questi provvedimenti – spiega il procuratore capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho – sostiene che siano una intromissione intollerabile nell’ambito familiare. Però dobbiamo capire una cosa: il clan mafioso impartisce ai suoi rampolli regole opposte a quelle naturali».
Allora tutti via. Lontano da casa.

giudici minori

Come adesso i due baby esuli goriziani: i genitori (lui medico, lei casalinga) sono accusati di maltrattamenti.
«Il che – puntualizza il loro difensore, l’avvocato Francesco Miraglia – non significa che vi siano state percosse, ingiurie o abusi, ma solo un eccesso di cure per una patologia che la Procura non riconosce, una malattia genetica, certificata da strutture sanitarie come il Besta di Milano ed il centro per le malattie rare di Udine».
Di diverso parere il neuropsichiatra che per conto dell’Asl Isontina seguiva i bambini e per il quale alla base di tutto vi sarebbe una straripante morbosità genitoriale. In prima istanza il Tribunale aveva accolto le tesi della famiglia, ma la Procura ha poi approfondito le indagini, con tanto di intercettazioni telefoniche. E proprio una telefonata, con la madre che urlava nella cornetta che prima o poi avrebbe commesso una pazzia, ha indotto i magistrati a disporre l’allontanamento.
«Nessuno però – ribatte l’avvocato Miraglia – ha chiesto a questa madre quale frustrazione provasse per arrivare a pronunciare una frase sì infelice, ma dettata dalla disperazione di non essere ascoltata dalle istituzioni».
Essere genitori: al mondo, il mestiere più difficile. Resta il dubbio: i figli sono di chi li cresce o di chi giudica?

Gianpaolo Iacobini

 1,699 Visite totali

Condividi: