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Le Pecore Nere Editorial ha da poco pubblicato un catalogo di fotopoesie, Fragmentos de humanidad, che racconta attraverso fotografia e letteratura scampoli di umanità.

«Le parole creano immagini e le immagini creano parole, in un dialogo ininterrotto e fecondo, pagina dopo pagina. Fragmentos de humanidad è un’esplorazione fresca e profonda del rapporto tra l’io e la natura, tra l’immagine e l’identità.
Forme narrative diverse, poesia in verso libero e di tono classico, poème en prose di derivazione baudelairiana, poesia d’avanguardia e haiku giapponese si fondono in un linguaggio fotografico bianco e nero sensibile e realista. Reportage, ritratto, street photography, fotografia naturalistica, mediante luce e ombre esprimono gli stati d’animo di un percorso a scale di grigio, dove le ombre esaltano gli elementi senza distrazioni di colore» come segnalano Pierfranco Costa e Maria Pina Iannuzzi nella prefazione.

Fotografare è in parte cogliere l’attimo, in parte seguire l’istinto ma anche esprimere le proprie idee, quelle più profonde e complesse. Scrivere è fissare su un foglio pensieri, storie, spingere alla riflessione, riconoscere e riconoscersi. Sette fotografi sono legati a doppio filo a sette scrittori, spazi geografici diversi (Argentina, Spagna, Italia, Colombia) si incrociano creando un discorso unico.
A raccontare stralci di vita quotidiana, umori, sentimenti mediante la scrittura, ci pensano: Arthur Balder, Matteo Dalena, Tálata Rodriguez, Regina Cellino, Carmela Bianco, Francesco Vitale e Hector Berenguer.
A racchiudere quegli stessi accadimenti e sensazioni sono gli scatti di Mafalda Meduri, Maria Cristina Esposito, Nicola Iuvaro, Pierfranco Costa, Karen Cucci, Stefania Lecce e Rachele Zumpano.

 

Fragmentos de humanidad, Le Pecore Nere Editorial, Rosario (Argentina), 2018.

http://pecorenereeditorial.com

 

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