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Articolo già pubblicato su “Gazzetta del Sud on line” il 4 Maggio 2019

 

«Donne e ragazzi oggi sono liberi di scegliere e mai come oggi nel distretto di Catanzaro è possibile scegliere». parole del procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, capo della Dda, pronunciate intervenendo a un convegno sul tema “Donne e ragazzi liberi di scegliere” organizzato dall’Ammi (Associazione mogli medici) in collaborazione con il liceo scientifico “Siciliani” di Catanzaro.
«Il marcio nella pubblica amministrazione o di chi comanda o ha potere e responsabilità – ha proseguito Gratteri – è il dato che ‘a me qualcosa deve uscire, qualcosa devo avere’. Questa è la logica e allora il nostro compito come Procura di Catanzaro è quello di derattizzare, non con il colpo di spillo ma con la scimitarra, che è un’arma diversa dal fioretto, perchè solo la scimitarra si capisce; il colpo di spillo non si sente perchè ci si è assuefatti, a furia di reiterare i comportamenti di faccendieri, di ingordi che non si saziano di nulla. Questa è la situazione nel Distretto di Catanzaro, per flash. Ma – ha spiegato il procuratore – noi la stiamo cambiando e la cambieremo, alla grande, abbiamo la cartucciera piena. Daremo grandi risposte al territorio del Distretto, faremo grandi cose, per questo dico che siete liberi di scegliere. Noi puliremo intere aree del territorio calabrese dalla ‘ndrangheta, e questo è possibile perchè nel mio ufficio ci sono pubblici ministeri di primissimo piano, nel 99% superiori alla media, e perchè ho la possibilità e l’onore di dirigere pezzi della migliore polizia giudiziaria italiana».


«La follia della Calabria è la non visione del futuro. Come persona e come calabrese – ha proseguito Gratteri – amo in modo viscerale questa terra e per questo ne posso parlare male mentre non consento agli altri di parlarne male: io devo parlare male della Calabria perchè devo concorrere a smontarla come un ‘Lego’. Non è possibile che in Calabria ci siano tre facoltà di Giurisprudenza: a che servono? E’ una follia: chi l’ha consentito? Ci sono grandi responsabilità. Ogni 100 abitanti c’è un avvocato, ma che stiamo facendo? E nessuno mette mano a queste cose. Penso – ha sostenuto il procuratore – che a Reggio Calabria c’è la facoltà di Agraria che sta salvando molti ragazzi, perchè il futuro è agraria e turismo, una bella facoltà sul turismo per educatori albergatori e ristoratori a non fare un turismo predatorio solo ad agosto, per spiegare le dinamiche e far arrivare migliaia di europei in Calabria. Possibile che non si può fare questo, e poi si spendono soldi per le tarantelle e la sagra delle melanzane? Ma quando cresciamo, quando ci sarà questa rivoluzione culturale?»
«Queste – ha concluso Gratteri – sono le scelte sbagliate che ci hanno imposto, visioni miopi di ignoranti e caproni, che hanno gestito, auto-gestito per decenni».

«Cambieremo la Calabria, stiamo facendo la nostra parte, ce la stiamo mettendo tutta – ha sostenuto ancora Gratteri – ma abbiamo bisogno anche di una buona informazione e scrivere è importante, perchè c’e’ anche un altro problema: da un paio di anni ci sono dei centri di potere che incominciano a dire che dobbiamo riscrivere una storia della Calabria, dobbiamo riscrivere un’altra storia della Calabria. Ma quale sarebbe un’altra storia della Calabria? La storia della Calabria è una. La storia vuol dire scrivere ciò che è accaduto o che sta accadendo, non un’altra storia. Non esistono due verità, esiste una verità: non devo descrivere la Calabria addolcendola, parlando di una Valle dell’Eden, perchè in questo modo prendo in giro i calabresi. Io devo dire in modo crudo, asciutto e duro qual è la realtà. E quindi adesso cosa si sono inventati? Che dobbiamo scrivere un’altra Calabria, perchè Gratteri è il male della Calabria, perchè Gratteri infanga la Calabria, perchè Gratteri racconta la ‘ndrangheta e il malaffare e quindi ci fa cattiva pubblicità in Italia. Gratteri sta cercando, nel suo piccolo, di cambiare la Calabria, di derattizzarla, per darvi un futuro migliore».

A cura della redazione di “Gazzetta del Sud on line”

 

Nicola Gratteri. Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, è uno dei magistrati più impegnati nella lotta alla ‘ndrangheta e vive sotto scorta dall’aprile del 1989. Scampato per caso ad un attentato dinamitardo nei suoi confronti, è una delle figure che meglio conosce i meccanismi delle tre diverse mafie che prosperano in Italia: Mafia, Camorra, ‘Ndrangheta. 

Ha coordinato importanti indagini sulla criminalità organizzata (tra queste quella relativa alla strage di Duisburg) e sulle rotte internazionali del narcotraffico.
Con Antonio Nicaso, storico delle organizzazioni criminali, uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta nel mondo, ha scritto “
Fratelli di sangue” (Pellegrini 2006), “La malapianta” (Mondadori 2010), “La giustizia è una cosa seria” (Mondadori 2011), “Male lingue” (Pellegrini Editore 2014), “Oro bianco” (Mondadori 2015), “Padrini e padroni” (Mondadori 2016, con Antonio Nicaso), “L’inganno della mafia” (Rai-Eri, 2017), “Fiumi d’oro” (Einaudi 2017, con Antonio Nicaso).

(Fonte: Wuz.it, il social dei libri)

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