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ANGELO COLOSIMO
SIMU E PÙARCU (60’)

di e con Angelo Colosimo
regia Roberto Turchetta
disegno luci Nicola Caccetta
consulenze musicali Marianna Murgia
foto di scena Feresh Bottega di Imagini
organizzazione generale Massimiliano Girvasi
produzione Wobinda

Una produzione 42° Parallelo – ET&comunic@tion.

 

SIMU E PÙARCU (60’)

Una storia di Calabria che può essere letta in chiave universale, per conoscere e riconoscersi: il caso archiviato e mai risolto della morte di Santino Panzarella, del quale non è mai stato ritrovato il corpo, e il tentativo di analizzare il contesto entro cui si compie il delitto di mafia. È questa la doppia indagine condotta da Simu e Pùarcu, lo spettacolo che chiude la trilogia sulla famiglia raccontata nelle sfaccettature più atroci e agghiaccianti. La famiglia, nell’accezione allargata alle dinamiche ’ndranghetistiche, si riunisce nel ventre di una campagna per l’uccisione di un maiale, una ritualità dovuta, quasi necessaria, legata alla tradizione più arcaica e contadina. L’uccisione di un “Pùarcu” che serve a sfamare bocche fameliche e a dare sostentamento per gli anni futuri. Il mito di Atreo in questo testo viene rivisitato e travestito, dipinto e manipolato ad arte, intrecciandosi fortemente alla vendetta familiare, “sangue chiama sangue”. Una vendetta portata alle estreme conseguenze nella sua ripercussione sui discendenti. La gestione del potere basata sui tentacoli parentali, in cui tutti hanno dei ruoli da rispettare, anela a tenere le cose sempre uguali. Anche questa volta la vendetta come unico spiraglio, unica soluzione per lenire la rabbia. Le regole sono chiare: chi sbaglia paga. Ma anche chi non sbaglia non è immune da colpe.

 

ANGELO COLOSIMO. Nato in Calabria e laureato al DAMS di Bologna, nel 2001 inizia a frequentare corsi di Improvvisazione Teatrale con l’Associazione Culturale Belleville, con cui collabora, succesivamente, per il Teatro Ragazzi. Nel 2007 entra alla scuola per attori del Teatro Due di Parma lavorando con Valerio Binasco, Claudio Longhi e Walter Le Moli. Sempre nel 2007 inizia la collaborazione con Francesco Brandi, portando in scena Tutta colpa degli uomini con Margot Sikabonij. Tra le numerose esperienze: Storie Naturali, Il vecchio innamorato, la realizzazione dello spettacolo per la città di Bologna Bologna 150 (2011) e lo spettacolo Dozza un Uomo (al) Comune. Del 2012 è Bestie Rare (semi-dramma in Lingua Calabra) – scritto e interpretato da Colosimo e diretto da Roberto Turchetta – spettacolo vincitore drammaturgie nascoste, finalista premio CassinoOFF e vincitore del Premio Brisa. Del 2016 è invece HTLM HamleT Last Minut scritto e diretto da Francesco Brandi. Nel 2015 Colosimo scrive e interpreta L’Agnello di Dio, omaggio ad Annibale Ruccello, spettacolo finalista del Premio Testori.

ROBERTO TURCHETTA. Nato a Pontecorvo nel 1977, nel 2006 si laurea in Filmologia presso l’Università La Sapienza di Roma. Dal 1997 al 1999 frequenta il Corso d’Arte Drammatica Teatro Azione diretto da C. Censi e I. Del Bianco a Roma. Partecipa al Corso di perfezionamento L’ Arte dell’ Attore nella Drammaturgia Contemporanea, del Teatro Stabile di Bolzano. Lavora, in qualità di attore e aiuto-regista, in diverse produzioni teatrali al fianco di Valerio Binasco, Ottavia Piccolo, Giole Dix, Sergio Fantoni, Sergio Basile, Riccardo Scamarcio,   Andrea   Giordana,   Francesco Brandi e molti altri. Per la televisione lavora in diversi film per la regia dei fratelli Antonio e Andrea Frazzi. È protagonista nel film Sei pezzi Facili di Claudio Cicala per RAI CINEMA.

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