Chi dall’ignoranza?
Chi dalla menzogna?
Chi per ignavia?
Chi per lenta assuefazione?
Chi dal Grande Fratello?
E chi dalla spada?
Chi alla vendita delle emozioni?
Chi stordito dal Brit Pop?
Chi dai consigli per gli acquisti?
Chi nella moda?
Chi dal sopruso di un’identità?
E chi per codardia?
Chi per un gol non dato?
Chi per un battito di ciglia?
Chi per aver dormito a teatro?
Chi per aver votato a favore?
Chi per aver malinteso?
E chi per non aver creduto?
Chi se n’è dimenticato?
Chi s’è smarrito?
Chi si è ritrovato?
Chi ha lasciato?
Chi ha pensato?
E chi ha tradito?
Chi, ora, col fuoco?
Chi finalmente libero?
Chi con tremore?
Chi svendendo una croce?
Chi avrà il coraggio?
E chi lascerà aperta la soglia?…
tesjak
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Un clown che ha delle opinioni. Un clown che le esprime. Vizi antipatici in un mondo spudorato, conformista. Dal capolavoro di Böll, scrittore scomodo e caustico, ciò che non è letteratura né sociologia. E neppure una sorta di caduta libera, quando il filo si spezza e un pagliaccio normalmente ritorna in sé. Piuttosto uno sberleffo serio. Se proprio bisogna partecipare alla recita, facciamolo con dignità. “C’è chi si mette degli occhiali da sole / per avere più carisma e sintomatico mistero…” e chi in scena esegue precisamente i gesti necessari – quelli che nessun copione può prevedere o ordinare… Abbiamo ancora un sogno da sognare?